venerdì 2 novembre 2018

indistruttibilità degli atomi

I 540-550
Praeterea nisi materies aeterna fuisset,
antehac ad nilum penitus res quaeque redissent
de niloque renata forent quaecumque videmus.
At quoniam supra docui nil posse creari
de nilo neque quod genitum est ad nil revocari,
545esse immortali primordia corpore debent,
dissolvi quo quaeque supremo tempore possint,
materies ut suppeditet rebus reparandis.
Sunt igitur solida primordia simplicitate
nec ratione queunt alia servata per aevum
550ex infinito iam tempore res reparare.

se la materia non fosse stata eterna, già da lungo tempo le cose sarebbero tutte e del tutto ritornate nel nulla; e dal nulla di nuovo sarebbe nato tutto quel che vediamo. Nulla-l'ho dimostrato-può esser creato dal nulla nè, una volta nato, ritornare al nulla: dunque, di una sostanza immortale devono esser fatti gli elementi in cui ciascun corpo si risolverà nella sua ora suprema, se la materia deve bastare senza sosta al rinnovamento delle cose. i corpi primi sono nello stesso tempo semplici e solidi; altrimenti non avrebbero potuto conservarsi attraverso le molte ore trascorse per assicurare il rinnovamento delle cose, ben oltre le ferite inferte dal tempo.
Lucrezio, come avete potuto constatare dal passo appena riportato, asseriva che i corpi fossero aggregati di atomi separati dal vuoto.
Specificava inoltre che più vuoto essi contengono, più sono leggeri e distruttibili.
Tale teoria venne ripresa, nel 1704 nientemeno che da Isaac Newton(1642-1727).

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